Il libro “Fabio Innaro – Brat – Bros – Solo songs & Short Stories” scritto in memoria di Fabio da Mario, suo fratello,completo di CD con molti brani inediti , nasce dal desiderio di far conoscere non solo la musica ma anche, seppur in forma sfumata, il background autobiografico e culturale all’ origine della stessa.Pur non avendo infatti i racconti un legame diretto con i brani musicali se non il titolo ispiratore, sono pervasi da sottili analogie, ora dovute al filo della memoria dell’ infanzia vissuta assieme, ora all’ impatto di un mondo dominato dal clamore mediatico e da un consumismo sfrenato, conformante , che si abbatte su giovani adolescenti inurbati pervasi da un irrefrenabile istinto verso la liberta’ e la creativita’.
Mentre i brani musicali permettono a Fabio di estraniarsi da una realta’ troppo limitante e di proiettarsi oltre tempo e spazio tra galassie , guerrieri masai , isole lontane, per poi tornare sulla terra per scontrarsi con la squallida realta’ di interviste per trovare lavoro, saldatori abbandonati dai sindacati e studenti in assemblee inconcludenti, supermercati e ipermercati , i racconti attraverso la scrittura , notoriamente piu’ lenta e meno esplosiva della musica, arrancano dietro… trascendendo con maggiore difficoltà quella stessa realta’ resa ancora piu’ marcia da emarginazione, immigrazione , rifiuti, periferie degradate.Perfino le odissee spaziali sono entrate in TV mercificate dalle stelline patinate dei baci perugina per cui all’ uomo abbrutito che vaga, sia nelle periferie globalizzate che in veri deserti , come un animale sociale braccato dallo stato e dal consumismo delle multinazionali, oggetto di caccia dai ricchi turisti asiatici che non esitano a mitragliarlo con proiettili di gomma in finti villaggi abitati da indios deportati…a quest’uomo non resta altro che dividere a meta’ la sua personalita’,cosi’ come la sua parola identificativa :Animale sociale diventa Anima-le.Il mondo che non risponde alle pianificazioni industriali ed economiche ma e’ attraversato, nella sua trascendenza, dalla scomoda memoria di un’ anima primitiva e libera, trova sia nei brani musicali che nei racconti ampio spazio e gratificazione sia da lassu’ tra “ Galassie che riempiono gli occhi “ sia qui vicino “Tra aliti di vento che accarezzano il viso”…
Grazie Fratello….
Mario Innaro
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